Capitolo 25: Via Crucis. Chiesa di San Pio |
La monumentale Via Crucis |
L'area dove è
situata la Via Crucis è un complesso urbanistico e architettonico esteso
novemila metri quadrati, progettato dall'architello Tito Varisco di
Milano e dall'ingegner Saverio Longo di San Giovanni Rotondo.
La prima pietra della monumentale via crucis fu benedetta da Padre Pio il 22 settembre 1968, poche ore prima della sua morte. La via crucis fu inaugurata il 25 maggio 1971 dal card. Corrado Ursi d Napoli. Immerse in una foresta di pini, le stazioni hanno un percorso tutto in salita, fino alla vetta, dominata dalla figura di Cristo risorto. La Via Crucis è opera del famoso artista siciliano Francesco Messina. I pannelli di bronzo sono disposti tutti a destra di chi sale, lungo un sentiero serpeggiante e tormentato nel bosco. Ciascuna delle opere è alloggiata in un'edicola classicheggiante di ganito sardo. La quinta stazione assume un significato particolare, perchè lo scultore ha sostituitoil Cireneo con Padre Pio. Tra i due bracci semicircolari della scalinata, composta da nove rampe, c'è la statua bronzea di Padre Pio nell'atto di benedire. La Madonna col Bambino in marmo bianco di Carrara è collocata al centro dell'opera. Il persorso si conclude in alto con il Cristo risorto. (Campanella, San Pio, 2014, pag. 75-7) |
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Veduta generale della via crucis
Le 14 stazioni
Padre Pio è raffigurato nel Cireneo, alla quinta stazione |
Cappella dell'Eucaristia |
La cappella dell'Eucaristia si trova varcata la soglia dell'inresso nord della chiesa di San Pio, sulla sinistra. La custodia eucaristica è costituita da un monolite di pietra lavica dell'Etna, modellata da Floriano Bodini e impreziosita da formelle in argento. L'apertura della custoria non avviene tramite una porticina, ma con un sistema scorrevole di ante che si distanziano tra loro trascinando la porticina verso sinistra, per rendere visibile il contenuto del tabernacolo, ostensorio o pisside. La porta del tabernacolo propone il tema del pellicano. Le pareti della cappella sono coperte da affreschi dell'équipe dell'arte spiritale del Centro "Aletti", guidata da suor Elisa Galardi, agostiniana della santissima Annunziata, con scene del nuovo testamento. (Campanella, San Pio, 2014, pag. 97-101) |
Rampa che porta alla chiesa inferiore di San Pio |
I muri del persorso della rampa verso la chiesa inferiore della chiesa di San Pio presentano una serie di mosaici del gesuita slovacco padre Marko Ivan Rupnik e del suo "Centro Aletti" di Roma. Essi rappresentano scene della vita di Padre Pio e della vita di San Francesco. |
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Chiesa inferiore, con il corpo di Padre Pio visibile |
Le pareti della chiesa inferiore raccontano la
vita di Gesù. La colonna è rivestita da un muro circolare che forma un'intercapedine. A destra c'è Cristo via, verità e vita. A sinistra c'è l'angelo della luce. Ed è proprio qui che dal primo giugno 2013 si può incontrare Padre Pio da Pietrelcina attraverso le reliquie del suo corpo esposte alla venerazione dei fedeli. Qui attende ancora tutti per per accogliere ogni preghiera, per intercedere presso il Signore per le necessità di ciarcuno, e sopratutto, per testimoniare che un uomo come noi, con un corpo come il nostro, è riuscito a raggiungerela meta della santità, alla quale ciascuno di noi è chiamato. (Campanella, Padre Pio, 2014, 143) |
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Cripta con il corpo di Padre Pio |
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Chiesa di San Pio |
La chiesa di San Pio da Pietrelcina, progettata
dall'architetto Renzo Piano, dedicata il primo luglio 2004 da mons.
Domenico D'ambrosio, è caratterizzata da un doppio ordine di archi di
pietra di Apricena, uno esterno e l'altro interno, per un totale di 17
che, allineati su un unico centro geometrico e sfalsati, tra loro di
dieci gradi, sono progressivamente decrescenti in luce e altezza dal
sagrato verso la cappella dell'Eucaristia. Ognuno dei conci di pietra,
da cui sono composti, è diverso dagli altri, così che anche ciascun arco
è differente dall'altro. I due ordini di archi non sono disposti a caso,
ma in modo tale da formare tre navate. Non longitudinali, una centrale e
due laterali, come nelle chiese del passato, bensì radiali. All'interno
ci sono due opere d'arte. L'Altare, di Arnaldo Pomodoro, è realizzato a
forma di cuneo che si conficca nel presbiterio. L'ambone di Giuliano
Vangi illustra quattro scene del mistero pasquale. Il monumentale organo,
fu costruito dalla fabbrica artigiana "Pinchi"di Foligno, composto da
5814 canne, 78 registri reali, e quattro tastiere. Nella chiesa c'è
l'arco in pietra più grande del monfo, chiuso da una grande vetrata,
oscurata da 121 piccole tende in fibra di carbonio su cui, nel loro
complesso, sono serigrafatealcune scene dell'Apocalisse. Si tratta di
una selezione di immagini tratte dai 79 arazzi conservati nel castello
dei conti d'Anjou e provenienti dal tesoro della cattedrale di san
Maurizio in Francia. L'ingresso liturgico ha il portone di bronzo opera
di Mimmo Paladino. A sinistra si trova il fonte battesimale a forma di
vasca. (Campanella, Padre Pio 2014, 83-91) Alla chiesa di San Pio si accede da un viale in salita che conduce ai piedi di una grande croce di pietra alta 40 metri, oppure si accede dal sagrato in discesa, contiguo alle due chiese storiche e al convento. Il sagrato, concepito per ospitare le celebrazioni partecipate da migliaia di fedeli, è reso particolare da 21 alberi di olivo e da 12 vasche trapezoidali, collegate fra loro da undici fontane a velo, formando un unicocorso dìacqua. (Campanella, Padre Pio, 2014, pag.94) |
ll sagrato davanti alla chiesa di San Pio |
La maestosa croce e il campanile orizzontale |
L'esterno della chiesa di San Pio |
L'interno della chiesa di San Pio |
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