Capitolo 16: Da 70 a 72 anni

 

A 70 anni: 1957

 

 

 

29 gennaio 1957: Daniel Batonnier

 

Daniel Batonnier di Alencon, in Francia, di anni sei, era in pericolo di morte colpito da meningite cerebro spinale.

 

Ricoverato in ospedale, si dibatte e delira contro i tormenti di un'agonia sempre più  vicina. Per i medici gli resta un solo giorno di vita. La madre è al colmo del dolore.

 

I vicini di casa si offrono di mandare un telegramma a Padre Pio chidendogli di pregare per Daniel.

 

Il telegramma viene inviato alle 13:30 del 29 gennaio 1957 dall'ufficio postale di Alencon, destinazione: Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo.

 

Alle ore 15, la signora Batonnier sta vicino al figlio in ospedale. Daniele ha 41 di febbre ed è in preda a terribili convulsioni.  Alle 16 la febbre scende a 37.

 

La mamma, che aveva il marito e altri sette figli da accudire, torna a casa.

 

L'indomani mattina la mamma torna in ospedale e trova Daniele perfettamente guarito.

 

Il medico lo esamina e dice: "Non ci capisco niente, suo figlio non solo è salvo, ma è completamente guarito." 

 

La mamma torna a casa e partecipa la sua gioia con i vicini di casa.

 

Una donna le dà da leggere un libro su Padre Pio, con una sua foto sulla copertina.

 

La mamma torna in ospedale con il libro sotto il braccio, si avvicina al letto del figlio, e questo, guarda la copertina del libro e dice:

 

"Mamma, io lo conosco quel prete.

 

E' già venuto a trovarmi due volte stamattina sul tardi, per non farmi paura. Poi se ne è andato.

 

Mamma, quando divento grande voglio diventare un prete come lui."

(Yves Chiron,  Padre Pio Una strada di misericordia, Paoline Editoriale Libri, Torino, seconda edizione 1999, pagg. 270-2. L’opera originale in francese fu pubblicata nel 1994)






Giuffré
Nell'aprile 1957 La Congregazione del Concistoro chiedeva ai vescovi e ai responsabili di congregazioni e di ordini religiosi di non avere più rapporti con Giuffrè.


Offerte
I denari dell'opera di Padre Pio suscitano l'appetito e l'ingordigia di molti. Mentre in un primo momento i soldi erano pressantemente richiesti per poterli investire nell'avventura Giuffrè, ora sono affannosamente inseguiti per tamponare lo spaventoso disastro economico dovuto al tracollo del banchiere.



Gestione della Casa

Il 6 febbraio 1957 Padre Pio concordò con i suoi consiglieri Mons. Giuseppe D'Ercole e il sig. Vincenzo Tasciotti una "Supplica" in cui chiede al Sommo Pontefice Pio XII di volergli accordare, nella sua sovrana clemenza, i seguenti favori:

1   Che la gestione di Casa Sollievo sia affidata alla congregazione del "Terz'Ordine Francescano di San Giovanni Rotondo (che ha già la capacità giuridice);

2   Che Padre Pio, a cui è affidata la direzione della congregazione, possa mantenere tale ufficio vita natural durante.

3   Che per l'esercizio della gestione di Casa Sollievo Padre Pio possa giovarsi dell'opera di esperti del Terzo Ordine;

4   Che le azioni rappresentanti il patrimonio immobiliare dell'Opera possano essere depositate presso l'Istituto per le Opere di Religione, al quale veranno intestate;

5   Che la Sede apostolica voglia accettare, come lascito testamentario, la proprietà di tutti i beni dell'Opera.



L'8 febbraio 1957 il documento venne inviato al Vaticano.

Il 4 aprile 1957 arrivò la risposta firmata da mons. Dell'Acqua, che sua Santita " si è benignamente compiaciuta di accordare i favori implorati."

In relazione alla sovrana concessione pontificia la società Casa Sollievo della Sofferenza cessa di esistere ed ha vita una nuova società denominata "Immobiliare Casa Sollievo della Sofferenza".

La nuova società concede in affitto il complesso immobiliare alla congregazione del T.O.F. di Santa Maria delle Grazie, perchè lo gestisca. Dal canto suo la congregazione approva il contratto e affida i poteri di amministratore a Padre Pio. (Peroni, 463-8)




Padre Pio il 5 maggio 1957: primo anniversario della Casa Sollievo

«Sia benedetto il Signore. L’Opera che l’anno scorso avete visto all’inizio della sua vita, oggi compie il suo primo anno.

La Casa Sollievo della Sofferenza ha già aperto le sue braccia a varie migliaia di corpi e di spiriti infermi, facendo beneficiare della vostra carità tutti indistintamente i suoi ricoverati, dai più dotati ai meno abbienti, somministrando a tutti, in misura generosa, i mezzi dei quali è stata da voi dotata.

Dio ha riscaldato con i suoi raggi d’amore il seme deposto. Dal suo nascere a oggi, l’Opera, per avere il suo assetto giuridico, ha dovuto chiedere delle prestazioni alla carità di persone generose, alle quali esprimo qui tutta la mia riconoscenza.

Oggi, per disposizione del Santo Padre, l’Opera ha la sua autonomia. «L’Augusto Pontefice, con munificenza provvida e sollecita, ha disposto sovranamente che essa abbia un assetto giuridico corrispondente agli scopi che vi presiedono.

Il Santo Padre ha concesso che essa abbia una nuova sistemazione del suo patrimonio immobiliare e che i suoi beni siano dati in affitto alla Congregazione del Terzo Ordine Francescano di Santa Maria delle Grazie, perché ne possa assumere la gestione.

Siena, Giovanni (2013-07-24). Il mio amico Padre Pio (Di tutto di più) (Italian Edition) (Kindle Locations 699-705). Rizzoli. Kindle Edition.


I
l 5 maggio 1957, primo anniversario dell'inaugurazione, Padre Pio celebrò la messa all'aperto, all'ingresso di Casa Sollievo.


Il 5 Maggio 1957, Padre Pio pronuncia dopo la messa un discorso in cui sottolinea il programma futuro della Casa Sollievo.
 


8 Maggio 1957 Congresso Medici Cattolici
L'8 maggio 1957 si svolse nella Cassa Sollievo il settimo congresso nazionale dei medici cattolici. Padre Pio fu presente alla seduta inaugurale e recitò la Preghiera del Medico composta per l'occasione dal papa Pio XII. A sinistra di Padre Pio è il prof. Luigi Gegga. Alla sua destra è mons. Fiorenzo Angelini, cappellano dei medici cattolici.

Mons. Angelini al Congresso

17 dicembre 1957 opere sociali: complesso edilizio, asilo San Francesco, scuola materna Santa Maria delle Grazie

A San Giovanni Rotondo era mancata qualsiasi iniziativa volta all’educazione dei bambini e all’istruzione della gioventù.

A questo fine furono inizialmente utilizzati locali d’affitto, ma occorrevano locali adeguati allo scopo.

Presto si diede l’avvio alla costruzione di un nuovo complesso edilizio nel rione «Santa Croce».

L’edificio, inaugurato il 17 dicembre 1957, comprendeva una chiesetta e la
scuola materna «Santa Maria delle Grazie».

 

 
I957 Inaugurazione dell'Asilo San Francesco, affidato alle suore cappuccine.

 

A 71 anni: 1958
 
22 gennaio 1958: recita nella Casa Sollievo 
    




26 gennaio 1958:

Centro di addestramento professionale "San Giuseppe Artigiano" e della scuola materna "Pace e Bene"

Nel nuovo complesso edilizio trovarono collocazione anche il primo Centro di addestramento professionale femminile e l’abitazione delle

suore francescane di Ozzano Emilia, alle quali venne affidata l’intera gestione.

Il Centro di addestramento era frequentato da giovani donne che, guidate dalle suore francescane, seguivano corsi di ricamo e di cucito.

Successivamente, negli anni Settanta, il complesso edilizio verrà ampliato dando vita al Centro Riabilitazione Motoria Padre Pio, un centro

assistenziale a favore degli handicappati.
(Scarale, Padre Pio, 163) (Giannuzzo, San Pio, 348) (Cronistoria 7, 487) (Capuano, 24)

Scuola Materna Francescana Santa Maria delle Grazie



4 febbraio 1958: Laurino Costa il primo chef di Casa Sollievo

 

Laurino Costa racconta a Padre John Schug:

 

“Vivevo in un piccolo paese vicino a Padova, ed ero disoccupato. Un amico mi diede una piccola foto di Padre Pio. .. Pensai di scrivergli e chiedere una sua benedizione per aiutarmi a cercar lavoro.

 

Manda a Padre Pio un telegramma. Ricevetti una risposta immediata: “Vieni subito a San Giovanni Rotondo.”

 

Io non avevo una lira. Il 4 Febbraio 1958 feci l’autostop per Padova. Alla stazione dei treni incominciai a raccontare la mia storia a una signora che conoscevo. Un signore ci sentì e mi chiesa se volevo un passaggio, dato che proprio allora stava andando a San Giovanni Rotondo. Era il dottor Gusso, direttore medico della Casa Sollievo.

 

Arrivammo alle 4 di mattina, in tempo per la Messa. Dopo la Messa, in sacrestia c’era una folla di uomini. Padre Pio  mi chiamò ad alta voce: ”Laurino vieni, vieni qua!”

 

Io non lo avevo mai visto prima. Mi avvicinai tremando come una foglia. Mi disse: “Bene, ora va a dar da mangiare ai miei ammalati.” Io non sapevo niente di cucina. Dissi: “Ma Padre non sono un cuoco. Non so come cucinare un uovo. “. Lui insistette: “Va a preparare da mangiare per i miei malati.” Io gli chiesi: “Mi assisterete voi? Io non sono mai stato un cuoco.” Egli mi disse: “Va. Io starò con te.”

 

Qualcuno mi accompagnò all’ospedale e mi introdusse alla Madre Superiora. Lei mi disse: “Lei è l’esperto cuoco che stavamo aspettando.”

 

 Alle 7:30 andai in cucina. Fu una visione terrificante con tutte quella grosse pentole, fornelli, lavandini, utensili e tutto il resto. Il terrore maggiore venne dalle facce degli addetti alla cucina che aspettavano ordini da me.

 

Tuttavia io ebbi la sensazione che io ero stato sempre là. Era come io fossi stato sempre un cuoco. Tutto mi sembrava familiare. Andai avanti, e il primo giorno cucinai per 450 persone.

 

Col tempo feci venire la mia famiglia. Siamo già stati qui per 14 anni.”(Laurino Costa fu intervistato dal padre cappuccino John Schug a San Giovanni Rotondo il 16 luglio1971. John Schug, A Padre  Pio profile, St. Bede Publications, Petersham Massachusetts, 1987 pag. 78. L’intervista era già stata pubblicata nella prima edizione del libro: Rev. John Schug, Capuchin, Padre Pio, National Center for Padre Pio, Inc., Barto PA, 1975)



5 maggio 1958: secondo anniversario Casa Sollievo

 Il 5 maggio 1958 Padre Pio celebra messa all'aperto, nel secondo anniversario di Casa Sollievo.

Secondo anniversario 5 maggio 1958




16 luglio 1958: prima pietra nuova ala Casa Sollievo

 Il 16 luglio 1958 Padre Pio benedice la prima pietra della nuova ala in costruzione che espande la recettività di Casa Sollievo a 600 letti.

 

  

 

Agosto1958: Padre Jean Derobert soldato in Algeria

 

Testimonianza inviata da Padre Jean Derobert al Processo di Canonizzazione di Padre Pio:

"Ho incontrato Padre Pio il 3 ottobre 1955, mentre ero studente all'Università Gregoriana di Roma,  e senza aver chiesto niente, Lui mi ha preso come figlio spirituale e mi ha detto: Tu sei il figlio del mio cuore e ti prometto assistenza, sempre e dovunque. Ha ripetuto due volte queste parole.....

 

Poi, in ogni momento eccezionale della mia vita, ricevevo sempre una cartolina mandata dal superiore, stampata: Padre Pio, prega secondo le tue intenzioni, prega....Ed aveva sempre due righe scritte a mano.

 

Per esempio un giorno quando facevo il militare, nel 1958, in Algeria, perche' in Francia noi Preti, facciamo il militare, ho ricevuto una cartolina stampata cosi' e con due righe: "LA VITA E' UNA LOTTA MA ESSA CONDUCE ALLA LUCE". Lotta e luce sottolineati.....

 

Quella sera, un commando del Fronte di Liberazione Nazionale d'Algeria, attacco' la nostra postazione e presto io fui preso e mi misero davanti ad una porta insieme ad altri 5 militari e la' fummo fucilati tutti e sei.

 

Immediatamente io feci l'esperienza strana della DECORPORAZIONE: Vidi il mio Corpo accanto a me, steso sanguinante, in mezzo ai miei compagni militari, essi pure uccisi e cominciai un'ascensione curiosa, una sorte di Tunnel e poi d'un tratto ho pensato alla mia famiglia.

 

Subito mi son trovato nella stanza dei miei genitori e la' ho tentato di parlare loro ma essi dormivano e non hanno sentito niente...ma ho visto visitando l'appartamento che un mobile era stato cambiato di posto. Dopo qualche giorno ho scritto a mia madre ed ho chiesto: Perche' hai fatto questo cambio del mobile e lei mi ha risposto: Ma come hai fatto a sapere questo?....

 

E cosi' io salivo dentro questa sorte di Tunnel ed ho pensato a Padre Pio XII ed ho visto anche Lui. Subito mi son trovato in camera sua. Abbiamo parlato telepaticamente....

 

Poi, continuai la mia ascesa, fino al momento in cui mi ritrovai in un paesaggio meraviglioso, avvolto in una Luce Azzurra e Dolce....Non c'era il Sole ma in quel momento ho pensato a questa parola dell'Apocalisse: ".....IL SIGNORE E' LA LORO LAMPADA"......La' vidi migliaia di persone, tutte sui trent'anni e notavo quella donna che era morta a 80 anni ed ora aveva 30 anni...Questa qui' che aveva 2 anni, anch'essa aveva trent'anni ed ho visto parecchie persone che conoscevo.....

 

Lasciai in quel momento questo Paradiso pieno di fiori straordinari sconosciuti da me e la' perdetti la mia natura di Uomo e divenni come una goccia di Luce. A quel momento si e' impresso nella mia mente:..."TU SEI UNA GOCCIA DI LUCE COME EMANAZIONE DELLA LUCE DIVINA" Ed ho visto migliaia di gocce di Luce. Questa era San Pietro, quella era San Paolo, quella era San Giovanni. Quella tal Santo, quella tal altro....Lasciai questo livello, sono andato ancora piu' su' e qui' con commozione che si capisce bene, vidi MARIA, meravigliosamente bella nel suo vestito di Luce che mi ha accolto con un sorriso straordinario, mi ha abbracciato e baciato....

 

Dietro di Lei C'era Gesu' che ha fatto la stessa cosa....Poi....Una zona di Luce...pensavo che fosse il Padre e la' sentii il soddisfacimento di tutto quello che potessi desiderare: Io conobbi qui', la Felicita' Perfetta come una certa esperienza dell'Eternita'.....

 

Poi bruscamente, mi sono ritrovato con il naso nella polvere e mi ritrovai in terra completamente sbalordito ma in mezzo ai miei compagni. Essi erano veramente morti.   Mi sono reso conto che la porta davanti alla quale mi trovavo era crivellata da pallottole che mi avevano attraversato il corpo perche' mi sono accorto che la mia veste era piena di buchi, avanti ed indietro ed il mio petto era pieno di sangue ma sangue mezzo rinsecchito, un po' vischioso.

 

Dunque erano passate due o tre ore. Il mio dorso uguale. Ho tolto questa veste e sono andato dal Comandante dall'altra parte.....Ho cercato i buchi nella mia carne ma non ho trovato niente, sono intatto, ma queste pallottole sono entrate nella veste e sono uscite dietro e conficcati nella porta indietro a me.

 

Il Comandante ha gridato: Ma sei Miracolato... Eh, ho detto io , forse di si'....

 

Parecchie settimane dopo sono andato da Padre Pio perche' questa esperienza mi ha molto marcato, senza dubbio, ed ho visto, quindi, Padre Pio nel salotto di San Francesco e Lui come al solito mi ha fatto un segno di Amicizia, poi mi ha detto soltanto questo:..."Uhhh...Tu....Figliolino mio, quanto mi hai fatto correre, ma cio' che hai visto era tanto bello. "

 

Questo prima che io gli raccontassi qualsiasi cosa, perche' Lui mi aveva avvertito prima.

 

Allora si comprende che io , ora, non ho piu' Paura della Morte perche' so' cosa c'e' dall'altra parte e Padre Pio mi aveva fatto la promessa di assistermi. Sempre mi ha assistito , qua' ed anche adesso, sempre.....

 

Perche' ho fatto sei anni e mezzo come Confessore nella Basilica di MontMartre e tante volte Lui parlava tramite me, tramite la bocca mia...Io mi sentivo parlare e dicevo a me stesso: Cio' che dici e' bellissimo....

 

Una volta una Italiana e' venuta a confessarsi e Lei aveva gia' conosciuto Padre Pio e Padre Pio ha Parlato attraverso di me con il suo timbro di voce. Lei si e' messa a gridare: Ma questa e' la voce di Padre Pio, e' la voce del Padre....E' uscita dal confessionale gridando in Basilica: Qua' dentro c'e' Padre Pio nel Confessionale.

 

Due ore dopo, il Cardinale di Parigi lo sapeva...questo e' un fatto un po' strano. (Antonio Socci, Avventurieri dell’Eterno, Rizzoli, Milano, 2015, capitolo Il Cielo andata e ritorno)

 

Derobert ha scritto un magnifico libro su Padre Pio: “Saint Pio de Pietrelcina, transparent de Dieu.” Hovine, 3rd edition 2013. Derobert mori’ nel 2013.
http://jean-derobert.pagesperso-orange.fr/index0.html
          

Padre Jean Derobert



28 ottobre 1958: elezione Papa Giovanni XXIII

Dal diario di Giovanni Siena:

Lo scorso 9 ottobre 1958 è morto Pio XII. Padre Pio è apparso preoccupato . Si è avuta l’impressione che paventasse qualcosa.

Ora che il Pastor angelicus non era più, si attendeva l’elezione del successore. Si attendeva l’annunzio della fumata bianca. Per non perdere questa occasione, i frati del Convento di San Giovanni Rotondo tenevano la radiolina costantemente accesa, portandosela appresso ogni volta che scendevano giù, in refettorio.

 Essi si trovavano qui allorché, il pomeriggio del 28 ottobre 1958 , la radiolina ha trasmesso la voce del cardinal Canali che annunciava: «Habemus Papam», facendo il nome del nuovo pontefice Giovanni XXIII. Tutti sono scattati in piedi, salutando l’annunzio con applausi ed esclamazioni di gioia.

Alcuni hanno levato il bicchiere, lo hanno fatto tinnire, lo hanno vuotato.

Solo uno non ha partecipato all’entusiasmo: Padre Pio. I frati come il superiore padre Carmelo da Sessano e padre Pellegrino che più guardavano a lui, attenti alle sue reazioni, ne sono rimasti disorientati. Seduto al solito posto del tavolo della refezione, il Padre ha avuto un tracollo ed era lì, sbiancato, confuso, con gli occhi erranti nel vuoto.

È stato necessario lo sforzo congiunto di due confratelli per rimetterlo in piedi. Ha compreso che quello che si sta avvicinando non è un temporale, ma un ciclone e che, nel suo ruolo grande e tremendo di riparatore, è chiamato a tenergli fronte.

Siena, Giovanni (2013-07-24). Il mio amico Padre Pio (Di tutto di più) (Italian Edition) (Kindle Locations 760-764). Rizzoli. Kindle Edition.
 

 

 

28 dicembre 1958: Vittore Marocchino  è in Paradiso.  

 

Carmela Marocchino, ospite di Mary Pyle, era sorella di un frate cappuccino, Padre Vittore da Canosa, morto all'improvviso, il 29 gennaio 1958, senza ricevere i sacramenti.

 

Carmela chiese a Padre Pio perché Dio l'aveva portato via. Padre Pio: "sai cosa Gesù ha fatto di tuo fratello? Gesù è andato nel giardino. Li c'erano molti fiori, ma uno era più bello degli altri.  Si è piegato sul più bello e lo ha colto. E' proprio questo quello che ha fatto Gesù con tuo fratello. E' salvo, ma dobbiamo pregare."

 

Il 29 luglio 1958 Carmela chiese di nuovo. Padre Pio: "Figlia mia, noi sacerdoti siamo maggiormente responsabili dinanzi a Dio e quando ci troviamo dinanzi a lui, dobbiamo presentarci con timore e trepidazione. Pertanto continuiamo a pregare." 

 

Il 28 dicembre 1958 Carmela chiese di nuovo, e Padre Pio disse: "E' in paradiso." (Padre Alessio Parente, Padre Pio e le anime del purgatorio, Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo, 2011, pag. 156-8)


Carmela Marocchino

 

 

 

 

 

A 72 anni: 1959
 
Marzo 1959: Padre Pio benedice la nuova casa della nipote Pia Forgione Pennelli sul Viale dei Cappuccini

 
Nell'occasione Padre Pio si cimenta a cantare la canzone "Mamma"


Partecipa alla festa in un momento di distensione anche il Dr. Lotti con la signora Lotti


Presenti anche Elena Bandini (centro), e il figlio di Angelo Lupi (in piedi)

Altro momento


Padre Pio conversa con la nipote Pia Forgione Pennelli
 

Aprile 1959: pleurite
 Nell'aprile del 1959  Padre Pio venne colpito da una broncopolmonite, che si aggravava in pleurite.

Dal 25 aprile, primo giorno della malattia,
fino al 7 agosto, data che lui considerava come la guarigione miracolosa, non ha praticamente più avuto contatto con i fedeli, trovandosi costretto a letto, e nell'impossibilità di celebrare la messa.

14 maggio 1959: Affresco Sala San Francesco

14 maggio 1959 inaugurazione del San Francesco dipinto dal pittore locale Antonio Ciccone nella Sala San Francesco
 
Il dipinto di San Francesco.

 

 Ciccone regge con la mano destra una cartella di disegni.

                                                    

Padre Pio passa nella sala San Francesco, e gli uomini si inginocchiano sperando di parlargli e aspettando la sua benedizione

 

Tanti personaggi importanti sono passati per quella sala

 

 



1° luglio 1959: collasso
Il primo luglio 1959 Padre Pio si sentiva male, prostrato da una grave pleurite, volle tentare di celebrare la messa in Casa Sollievo.

Ci riuscì ma al termine ebbe un collasso, non poté tornare al convento, e rimase in Casa Sollievo anche la notte. (Cronistoria II, 540 ss.) (Capuano, Con p. Pio, 25)


    


Lo stesso giorno del 1 luglio 1959 ci fu la Consacrazione della Nuova Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

La nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie fu voluta dal superiore generale dei frati cappuccini Padre Benigno da San'Ilario Milanese che, il 6 luglio 1952, giunse inaspettato a San Giovanni Rotondo, e mentre ascoltava la essa di Padre Pio tra i fedeli, si rese conto della necessità di una chiesa più grande.

La facciata in travertino è dominata da una statua marmorea dell'Immacolata dello scultore Antonio Bassi di Trani.

L'interno è rettangolare di tipo basilicale. Diversi tipi di marmo furono impiegrati per le pareti, gli altari, il pavimento.

Sul fondo domina un mosaico di 120 mq, raffigurante la Madonna delle Grazie circondata da angeli, oper di Michelangelo Bedini di Roma, eseguito dallo Studio del Mosaico della Città del Vaticano.

Qualche mese prima della canonizzazione di Padre Pio fu aggiunto ai piedi della Vergine un angelo che consegna a Padre Pio la corona di gloria, su disegno di Antonella Cappuccio, da un'idea fornita da P. Gerardo di Flumeri. (Campanella, Padre Pio, 2014, pag. 29-37)

  

Mons. Cirillo Giovanni Zohrabian, vescovo missionario cappuccino armeno,  mentre consacra gli altari laterali e quelli sul matroneo, nella nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie. La consacrazione avvenne insieme al vescovo di Foggia, Mons. Paolo Carta, che consacrò l'altare maggiore.

 

Morto nel 1972. Servo di Dio.


Architetto:

  

Giuseppe Gentile

 

 
Esterno: 
     


Interno: 
        


Sacrestia:
     





Nella nuova sacrestia gli uomini si affollavano intorno a Padre Pio dopo la messa,
quando lui faceva il ringraziamento, e poi si alzava, benedicendoli prima di allontanarsi:

                       
 
Matroneo: 
       

Cripta: 
 
La cripta fu benedetta per coincidenza il giorno prima della morte di Padre Pio


Matroneo e navata: quando Padre Pio pregava sul matroneo, i fedeli lo seguivano pregando in silenzio,
e guardavano su aspettando il momento che si alzava per allontanarsi. Era allora che li benediva.
    


Il mosaico sull'altare maggiore era senza l'immagine di Padre Pio, quando lui era ancora vivo:
    


Dopo la morte di Padre Pio, la sua immagine fu aggiunta al mosaico primitivo, costruito nei Musei Vaticani:
  
 
 
 
 
 
 

 2 luglio 1959: Incoronazione Madonna delle Grazie
Il giorno dopo, il 2 luglio si svolse la cerimonia di incoronazione della Madonna delle Grazie, nella chiesetta originale del convento, da parte del Cardinale Federico Tedeschini. Padre Pio era ancora ricoverato in Casa Sollievo, in una stanza al quarto piano, da dove menedisse i fedeli. (Cronistoria II, 541)

Il 3 luglio, prima di ripartire per Roma, il cardinal Tedeschini visitò "Padre Pio nella sua stanzetta di infermo alla Casa Sollievo." (L'Osservatore Romano, 5 luglio 1959, p. 7) (Campanella, Oboedientia, 81



 

 

Il cardinale Tedeschini saluta Padre Pio

 

Altare maggiore della vecchia chiesetta con la Madonna delle Grazie con la corona messa dal Card. Tedeschini

 
 
Novena in preparazione alla visita della Madonna di Fatima a San Giovanni Rotondo

Viva Voce di Padre Pio

Primo giorno (wma) (m4a) 

Secondo giorno(wma) (m4a) 

Terzo giorno (wma)  (m4a)

Quarto giorno (wma)  (m4a)

Quinto giorno (wma)  (m4a)

Sesto giorno (wma)  (m4a)

Settimo giorno (wma)   (m4a)

Ottavo e nono giorno (wma)  (m4a)

Giorno della visita 5 agosto 1959 (wma)  (m4a)

 

 
 
 
Madonna di Fatima 5-6 agosto 1959

Nella primavera del 1959 era stata trasportata in elicottero, dal Portogallo in Italia, la statua della Madonna di Fatima. Il 24 aprile 1959, la statua era arrivata a Napoli. Il programma prevedeva la sosta nei soli capoluoghi di Provincia.

Ma il 5 agosto, per un eccezionale riguardo a Padre Pio, l’elicottero scese nella terrazza della Casa Sollievo, da dove la statua venne solennemente trasportata nella nuova chiesa, inaugurata appena un mese prima.
 
Il giorno dopo, 6 agosto, verso mezzogiorno, Padre Pio, portato su una sedia sostenuta a mano, entrò per la prima volta nella nuova chiesa e, verso le ore 13, giunto in sagrestia, vi rimase immerso nella preghiera fino al termine della Messa che si stava celebrando in onore della Madonna. Dopo la Messa, si portò vicino la Madonna, la baciò, le mise in mano un rosario appena benedetto e si fermò a pregare. La statua della Madonna di Fatima venne poi portata prima nei vari Reparti ospedalieri e infine sul terrazzo dove era l’elicottero.

 Padre Pio, prima di tornare in camera, espresse il desiderio di potere salutare la Madonna che stava per essere allontanata. Allora lo condussero, sempre su una sedia sostenuta a mano, davanti all’ultima finestra del coro grande, da dove gli fu possibile salutare la Madonna mentre l’elicottero che la trasportava girava per tre volte attorno alla chiesa.

Secondo una testimonianza di padre Alberto D’Apolito, parroco in S. Severo, presente in quei giorni nel convento, Padre Pio, mentre l’elicottero girava attorno alla chiesa, in lagrime supplicava la Madonna dicendo: «Mamma mia, sei venuta in Italia e mi hai portato questo guaio, sei venuta a San Giovanni Rotondo e mi hai trovato ancora ammalato; ora te ne vai e mi lasci in queste condizioni, senza neppure darmi la tua santa benedizione».

E, mentre rivolgeva alla Madonna questo lamento filiale, avvertì un forte brivido e una sensazione di benessere. Egli stesso dirà: «In quel momento fui preso da una sensazione di calore e di benessere: ero guarito!».

La sera fu visitato dal prof. Gasparrini, il quale non riscontrò più traccia del suo male. Padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi, presente durante la visita a Padre Pio, sentì il prof. Gasparrini che diceva ai presenti: «Padre Pio sta bene e domani può celebrare liberamente in chiesa».

Per cautela, rimase in camera per qualche giorno ancora. Non tutti credettero al miracolo.

Al riguardo, Padre Pio, rivolgendosi a padre Alberto D’Apolito, gli disse:

«I medici possono dire quello che vogliono, la realtà è questa: che fino alla partenza della Madonna mi sentivo ancora tanto male che non potevo reggermi in piedi, non potevo camminare, non avevo neppure la forza di parlare; ora invece sto in piedi, cammino da solo, parlo, potrei anche scendere in chiesa a celebrare e a confessare, ma i medici hanno ancora paura».

Poi, il 10 agosto, 49° anniversario della sua prima Messa, di sua iniziativa scese in chiesa a celebrare.
(Giannuzzo, San Pio, 362-3)
 
 


                 
Padre Pio onora la Madonna di Fatima nella Casa Sollievo


Madonna di Fatima davanti alla chiesetta

 

 

15 luglio 1959: Padre Pio e Padre Gemelli

 

Rina Giordanelli riportò ad Alessandro Pronzato:

 

"Un giorno del luglio 1959, mentre ero a San Giovanni in attesa della nascita del mio terzo figlio, Padre Pellegrino mi mise al corrente di un episodio straordinario, che lo aveva particolarmente colpito ed edificato.

 

Padre Pellegrino disse alla ben conosciuta figlia spirituale di Padre Pio: "Padre Pio mi ha chiamato e io sono andato immediatamente nella sua camera: l'ho trovato tutto rosso in volto, emozionato e contento come un bambino. Non poté' fare a meno di confidarmi che aveva confessato Padre Agostino Gemelli in punto di morte."

 

Padre Gemelli morì il 15 luglio del 1959.   (Alessandro Pronzato, Padre Pio un santo scomodo, Edizioni Gribaudi, Milano, 2002, pag. 40)


Padre Agostino Gemelli

 

 

 

 

1959: il Dr. Karl Kisvarday riceve un anno di vita

 

Padre Pio disse al dr. Karl Kisvarday, amministratore della Casa Sollievo della Sofferenza:

 

"Carletto, il Signore ha già stabilito la data della nostra morte, però io sto dicendo una preghiera speciale per aggiungere un altro anno al tempo assegnato a te."

 

Non molto tempo dopo, nel 1959 dr. Kisvarday fu portato in coma nella sezione di terapia intensiva di Casa Sollievo. Stette per tre giorni senza riprendere conoscenza, assistito dalla sua cameriera Paola Novak.

 

Una notte Paola era tornata a casa esausta. Accanto al letto del dr. Kiswarday c'erano l'infermiera Margherita Cassano e una giovane suora. L'infermiera e la suora uscirono brevemente dalla stanza per meno di un minuto.

 

Al loro ritorno esse videro un frate uscire dalla stanza e allontanarsi. Esse entrarono nella stanza insieme.

 

Tutt'a un tratto il paziente disse: "Oh! Che bel profumo!" "E' l'odore dell'alcool, disse Margherita che stava preparando una iniezione.

 

"No, no, è il profumo di Padre Pio. Egli è venuto. Abbiamo parlato. Poi se ne è andato."

 

Il dottore guarì e tornò a casa. Poco meno di un anno dopo questo episodio, dr. Kisvardai morì. Ma egli aveva ricevuto il suo anno in più di buona salute. (Duchesse of St. Albans (Suzanne St. Albans), Magic of a mystic. Stories of Padre Pio, Clarkson N. Potter Inc., New York, 1983, pagg. 120-1)

 


Il dr. Kisvarday

 

 

 

1959: Angeli di guardia alla pisside con le Ostie consacrate.

 

(Padre Alessio e l'Ostia cadura

 

Padre Alessio  riporta che "nel 1959, con un altro sacerdote,  stavo distribuendo la Comunione ai fedeli nella nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie. A causa del gran numero dei fedeli ben presto si svuotò completamente la grande pisside che tenevo fra le mani.

 

Egli così prosegue: "Io ritornai all'altare e cominciai a purificare la pisside. Avevo appena finito e stavo sul punto di coprirla, quando vidi alla mia destra un'Ostia, a mezz'aria, dirigersi e cadere nella pisside, determinando nell'impatto anche un piccolo suono: tin. Automaticamente girai la testa verso destra, senza pero' vedere nessuno!

 

Quando l'altro sacerdote mi si avvicinò, presi l'Ostia e la deposi nella sua pisside. Più tardi raccontai la mia esperienza a Padre Pio, che mi disse:

 

"Uagglio', cerca di stare più attento a non distribuire la Santa Comunione velocemente. Ringrazia il tuo angelo custode che non ha fatto cadere Gesù per terra." (Parente Alessio, Mandami, 108-9) 

Padre Alessio

Padre Onorato e gli angeli per i piccoli frammenti di ostia.

Padre Onorato  presentò a Padre Pio questo problema: “Padre, i nostri occhi non vedono bene i piccolissimi frammenti di ostia consacrata che cadono mentre si distribuisce la comunione”.

 

Il padre rispose: “E cosa credi che facciano gli angeli intorno all’altare?”  (Padre Alessio Parente, "Mandami il tuo angelo custode", Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo, 2011, pag. 110)


Padre Onorato

 

 

 

 

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