Capitolo 15: Da 64 a 69 anni |
A 69 anni: 1956 |
28 aprile Venerdì Santo 1956: Don Attilio Negrisolo.
Nella Quaresima del 1956 don Attilio Negrisolo conosce a San Giovanni Rotondo un giovanotto romagnolo, di Cattolica, visibilmente provato: ha un tumore alla tempia.
Il ragazzo riesce a parlare con Padre Pio e don Negrisolo, dopo, incontrandolo, gli chiede: "Cosa ti ha detto Padre Pio?" Lui risponde: "Mi ha detto soffriamo insieme."
Arriva il Venerdì Santo e lo stesso don Negrisolo incontra Padre Pio e gli da gli auguri anticipati per Pasqua.
Padre Pio: "Per me i giorni sono tutti uguali. Oggi poi mi sembra di avere un trapano qui che mi penetra nella testa."
Disse questo indicando la tempia. Allora don Negrisolo osservò: "Per forza, Padre, vi prendete il male di tutti."
E lui - annota don Negrisolo - girandosi verso la piazza donde si sentiva il vociare della gente: "Magari fosse vero che potessi prendermi il male di tutti per vedere tutti contenti!"
Conclude don Negrisolo: "Seppi
che in seguito il giovane guarì." (Saverio Gaeta, Padre Pio sulla
soglia del Paradiso, San Paolo edizioni, 2002, p. 51)
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5 maggio 1956 Inaugrazione dell'ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" |
La cerimonia di inaugurazione della Casa Sollievo della Sofferenza avvenne il 5 maggio 1956. In quella circostanza, Pio XII volle inviare al Ministro Generale dell’Ordine, e a firma del sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Dell’Acqua, un caldo telegramma col quale si compiaceva per la Casa Sollievo della Sofferenza definendola «opera suggerita da alto senso evangelico di carità». Quel giorno a San Giovanni Rotondo vi erano circa quindicimila persone. Erano presenti il cardinale Lercaro e il Generale dei Cappuccini padre Benigno da S. Ilario Milanese. Erano pure presenti alte personalità politiche, come il Presidente del Senato Cesare Merzagora e il ministro Giovanni Braschi. Notata anche la presenza di personalità illustri: il prof. Enrico Medi, il tenore Beniamino Gigli, la vedova di Guglielmo Marconi e tanti altri. (PERONI, Padre Pio, pp. 435-436) Erano purtroppo assenti, ma presenti nella memoria di tanti, il dottor Sanguinetti, morto nel 1954, e il dottor Sanvico, morto nel 1955. Delle tre persone vicine al Padre all’inizio della progettazione della Casa Sollievo rimaneva solo il dottor Carlo Kiswarday, il cassiere, che morirà nell’agosto 1960. (Voce di Padre Pio, novembre 2009, articolo di Stefano Campanella, p. 39) Dopo la Messa celebrata da Padre Pio, il cardinale Lercaro prese la parola dicendo fra l’altro: «È inutile dire una parola quando le cose parlano già da sé in una maniera tanto eloquente; ma se un commento, un qualunque commento si può fare, vi dirò che ricordavo, mentre osservavo stamani venendo..., quella bellissima antifona che viene cantata il giovedì santo...: “Dove è carità e amore, ivi è Dio”. C’è un indirizzo chiaro, preciso per cercare Dio, e ne abbiamo tanto bisogno; e vengono per tutti i momenti nella vita in cui questo bisogno si acutizza e anche il nostro orgoglio vinto dalla sofferenza o dalla umiliazione ci lascia cercare finalmente Iddio. Dove trovarlo? L’indirizzo è preciso: “Dove è carità e amore, ivi è Dio”. E stamani mi veniva fatto di pensare che la sentenza, così bella e chiara, si può anche rovesciare: “Dove è Dio, è carità e amore”. [...] Ve ne siete accorti a San Giovanni Rotondo? Si. Se ne è accorto tutto il mondo: qui c’è Dio; evidentemente ci dovevano essere la carità e l’amore» (Giannuzzi, San Pio, 323) |
Il 5 maggio 1956 una folla di fedeli era presente all'inaugurazioe ufficiale di Casa Sollievo. Padre Pio celebrò la messa all'aperto davanti all'ingresso. Vicino all'altare c'era il dr. Kiswarday (capelli bianchi), l'unico superstite del trio originale Sanguinetti - Sanvico - Kiswarday. Tra i presenti all'inaugurazione c'era anche il Presidente del Senato, onorevole Cesare Merzagora, con la signora. Il Cardinale Giacomo Lercaro pronunciò un elogio del lavoro svolto. Anche Beniamino Gigli era presente all'inaugurazione. |
Video del discorso pronunciato da Padre Pio il 5 maggio 1956
per l'inaugurazione della Casa Sollievo della Sofferenza" (01:13) |
«Signori e fratelli in Cristo, la Casa Sollievo della Sofferenza è al completo. Ringrazio i benefattori d’ogni parte del mondo che hanno cooperato. Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio. È stato deposto nella terra un seme che Egli riscalderà coi suoi raggi d’amore. Una nuova milizia fatta di rinunzie e d’amore sta per sorgere a gloria di Dio e a conforto delle anime e dei corpi infermi. Non ci private del vostro aiuto, collaborate a questo apostolato di sollievo della sofferenza umana, e la Carità Divina che non conosce limiti e che è luce stessa di Dio e della Vita Eterna accumulerà per ciascuno di voi un tesoro di grazie di cui Gesù ci ha fatto eredi sulla Croce. Quest’opera che voi oggi vedete è all’inizio della sua vita, ma, per poter crescere e diventare adulta questa creatura ha bisogno di alimentarsi e perciò essa si raccomanda ancora alla vostra generosità affinché non perisca d’inedia e divenga la città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche e insieme ordine ascetico di francescanesimo militante. Luogo di preghiera e di scienza dove il genere umano si ritrovi in Cristo Crocifisso come un solo gregge con un solo pastore. Una tappa del cammino da compiere è stata fatta. Non arrestiamo il passo, rispondiamo solleciti alla chiamata di Dio per la causa del bene, ciascuno adempiendo il proprio dovere: io, in incessante preghiera di servo inutile del Signore nostro Gesù Cristo, voi col desiderio struggente di stringere al cuore tutta l’umanità sofferente per presentarla con me alla Misericordia del Padre Celeste; voi con l’azione illuminata dalla Grazia, con la liberalità, con la perseveranza nel bene, con la rettitudine d’intenzione. Avanti in umiltà di spirito e col cuore in alto. Il Signore benedica chi ha lavorato e chi lavora e chi lavorerà per questa Casa e rimuneri a mille e mille doppi in questa vita tutti voi e le vostre famiglie, e con la gioia eterna nell’altra. Vogliano la Santissima Vergine delle Grazie ed il Serafico Padre San Francesco dal Cielo, ed il Vicario di Cristo, il Sommo Pontefice in terra, intercedere perché siano esauditi i nostri voti» |
Vi furono poi vari discorsi di circostanza: quelli del marchese Sacchetti, dell’ing. Ghisleri, del sindaco Morcaldi, del prof. Gustav Nylin e del dott. Gigliozzi. Alla fine, Padre Pio e il cardinale Lercaro tagliarono insieme il tradizionale nastro. |
Padre Pio legge il discorso ufficiale. Padre Benigno da Sant'Ilario Milanese legge il telegramma inviato da mons. Dell'Acqua a nome di Pio XII: "Inaugurandosi a San Giovanni Rotondo Casa Sollievo della Sofferenza Augusto Pontefice compiacesi per Opera suggerita da alto senso evangelico carità invoca larga solenne effusione divine grazie inizio et incrementi tanta preziosa attività ad invia di cuore zelante promotore dirigenti assistenti confortatrice paterna benedizione apostolica." Il taglio ufficiale del nastro da parte del Cardinal Lercaro e di Padre Pio. Il primo ricovero avvenne il 10 maggio 1956, cioè cinque giorni dopo l’inaugurazione. |
Il Marchese Giambattista Sacchetti parlò come presidente del consiglio di amministrazione di Casa Sollievo. L'ing. Ghisleri al braccio di Padre Pio Il sindaco Morcaldi con Padre Pio Il prog. Gustav Nylin, famoso cardiologo svedese Il dr. Giovanni Gigliozzi Il prof. Valdoni a colloquio con Padre Pio |
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Convegno di Cardiologia il 5-6 maggio
All’inaugurazione era stato abbinato un simposio sulle affezioni coronariche, presieduto dal prof. Pietro Valdoni, e con la partecipazione di clinici di fama mondiale, italiani e stranieri. Nel pomeriggio di quello stesso giorno furono aperti i lavori del simposio. La sera dell’inaugurazione dell’ospedale il prof. Waugensteen, medico statunitense, dopo aver sentito Padre Pio parlare della professione medica, esclamò: «Qui tutto è bello, buono, meraviglioso. Ho però un cruccio: che di padre Pio al mondo ve ne sia uno solo. Peccato che non ve ne siano di più».
Quando gli tradussero la frase, Padre Pio scoppiò in una risata e si coprì la faccia dicendo: «Poveri noi!… Dio ce ne scampi e liberi!»
(Giulio Giovanni Siena, Padre Pio e San Giovanni Rotondo, Due nomi per
l'ospedale di Padre Pio, 10 febbraio 2009)
http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/piosgr/?p=114 |
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6 maggio 1956: giorno dopo
l'inaugurazione |
8 maggio 1956: Pio XII Tre giorni dopo l'inaugurazione, l’8 maggio 1956, i medici congressisti vennero ricevuti da Pio XII, il quale si rivolse loro parlando delle finalità della Casa Sollievo: «...L’ospedale di San Giovanni Rotondo, che apre ora i suoi battenti, è il frutto di una delle più alte intuizioni, di un ideale lungamente maturato e perfezionato a contatto con i più svariati e più crudeli aspetti della sofferenza morale e fisica dell’umanità... L’ammalato, posto nelle condizioni ideali dal punto di vista materiale e morale, stenterà meno a riconoscere, in coloro che lavorano alla sua guarigione, degli ausiliari di Dio, preoccupati di preparare la via all’intervento della Grazia, e l’anima stessa sarà così ristabilita nella piena luminosa intelligenza delle sue prerogative, della sua vocazione naturale...» (Giannuzzo, San Pio, 325) |
I medici del convegno ricevuti da Pio XII |
Il Magazine del New York Times del 29 luglio
1956 scrisse: "La Casa Sollievo è uno dei più belli e completamente attrezzati ospedali nel mondo. Ha financo un posto sul terrazzo per far atterrare un elicottero con pazienti in emergenza... Le sue differenti tonalità di marmo verde, l'artistica disposizione delle matttonelle, lr stanze luminose e piacevoli, le sue ultra moderne sale operatorie, laboratori , e cucina, la sua cappellina con le preziose vetrate istoriate, il suo staff di medici chirurghi e specialisti di prima qualità, ogni dettaglio, ne fanno un ospedale bello e aggiornato per rimuovere la sofferenza come uno spererebbe." L'edificio aveva finanche aria condizionata, una rarità in Italia per anni a venire. Quando Padre Pio era criticato per troppo lusso, egli rispondeva:"Niente è troppo buono o troppo bello per i malati che soffrono." (Ruffin, 286-7) (The New York Times Magazine article, July 29, 1956, is quoted in Chiocci and Cirri, Padre Pio, vol. 2, p. 25. 53.) |
PRAY, HOPE, AND DON'T WORRY A CELEBRATION OF PADRE PIO La storia di Padre Pio, in inglese Parte prima Parte seconda Parte terza Parte quarta Parte quinta Parte sesta |
PADRE PIO: LA STORIA DI UN SANTO straordinario documentario di RAI tre; durata 1:47:50 |
Video della costruzione di "Casa Sollievo della Sofferenza" e di altri eventi dell'epoca , in italiano Parte prima 1: Gli umili inizi nel 1939, La Seconda Guerra Mondiale, I soldati americani, Barbara Ward e l' UNRRA, Pio XII e i Gruppi di Preghiera Groups, Angelo Lupi. Parte seconda 2: Padre Pio tra i fedeli, testimonianze di Franco Lotti e Jean Guitton, Cardinal Lercaro, il discorso di Padre Pio all'inaugurazione nel 1956 Parte terza 3: La nuova chiesa, Padre Pio va a votare, la Madonna of Fatima nel 1959, I papi. La Messa. |
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