Capitolo 9: Da 40 a 46 anni |
A 45 anni: 1932 | ||
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25 settembre 1932
chiude definitivamente il Collegio Serafico Dal diario di Padre Agostino: "Da parecchi giorni era venuto l'ordine da Roma di sgombrare il Collegio, e già alcuni collegiali erano partiti. Il conventi di San Giovanni Rotondo era sede del Seminario Serafico al mese di novembre 1909. Il 23 Maggio 1931 ci fu l'ordine di trasferire il seminario. Per non dare nell'occhio bisognava chiuderlo per extinctionem, non ricevendo più aspiranti. Così alla fine di settembre del 1932, partiti gli ultimi aspiranti, e non avendone ricevui dei nuovi, il seminario rimase sgombro. Padre Pio ne soffrì molto perchè era stato direttore spirituale sin dal primo anno della sua venuta a San Giovanni Rotondo. (Padre Agostino, Diario, pag. 101 e nota 24) |
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A 46 anni 1933 |
Il 14 marzo 1933 il convento fu visitato da
mons. Luca Pasetto e mons.Felice Bevilacqua, inviati dal Papa Pio XI. I
due vescovi arrivarono alle 8 di mattina e ripartirono nel pomeriggio.
Padre Raffaele, guardiano del convento ha lasciato scritto: "... Appena in convento domandarono del superiore e poi domandarono di Padre Pio. Padre Pio era in cappella ove celebra la messa, che termina alle ore 10 e subito lo preavviso che c'è mons. Pasetto che deve parlargli. P. Pio appena pronto viene nel salottino e si intrattiene a lungo con mons. Pasetto. A mezzogiorno si va a pranzare con la comunità e P. Pio con noi." |
Mons. Pasetto restò ammirato dello spirito di preghiera di Padre Pio , della sua umiltà di uomo veramente di Dio. La relazione poi stilata dal vescovo fece cambiare opinione al Papa nei riguardi dello stesso Padre Pio. (Mischitelli, 546) |
Il 7 luglio 1933, il ministro generale dei cappuccini, dopo un colloquio avuto con il card. Donato Sbarretti, segretario del Santo Offizio,gli indirizzò una lettera per chiedere la concessione della facoltà di celebrare la messa nella chiesetta del convento. |
In data 14 luglio 1933 Il cardinale Sbarretti
rispondeva: "Rev.mo ministro generale... tenuto presente la celebrazione dell'anno santo straordinario della Redenzione, accorda la facoltà di permettereal Padre Pio da Pietrelcina di celebrare la S. Messa nella chiesa del convento di San Giovanni Rotondo, ove egli attualmente risiede, e di autorizzarlo altresì ad ascoltare le sacramentali confessioni dei religiosi fuori della chiesa. ... devotissimo Donato Card, Sbarretti. |
La sera del 15 luglio 1933 il ministro salì al
convento e quando tutti erano radunati in refettorio, incluso Padre Pio,
diede la grande notizia. Padre Pio "con voce tremante e commossa" pregò il superiore provinciale di "ringraziare Sua Santità da parte sua". (Mischitelli, 551-2) |
Lo stesso 15 luglio 1933 il commissario
provinciale Padre Bernardo consegnò al superiore padre Raffaele un
elenco di norme applicative del permesso del Santo Offizio: La clausura doveva essere estesa anche alla sacrestia. La comunione delle donne doveva essere fatta solo alla balaustra. Padre Pio doveva scendere in sacrestia solo per la scala interna "segreta". Padre Pio non doveva parlare con le donne nè farsi baciare le mani. Le donne non dovevano sostare nel corridoio. Le donne sorde si dovevano confessare in chiesa nelle ore non frequentate dalla gente. La messa di Padre Pio non doveva essere più lunga di una mezz'oretta. (Mischitelli, 553-4) |
Il 5 ottobre 1933 Maria Basilio comprò
dal comune di San Giovanni Rotondo che lo aveva messo in vendita, un
terreno di 4 ettari. Padre Pio le consigliò l'acquisto. Maria lo donerà in seguito al convento, e su quel terreno sorgerà La Casa Sollievo della Sofferenza. |
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