Padre Pio a Lucietta Pennelli:
“Ecco qui la morta resuscitata.”
Lucietta, nata il 1916 da Alfonso
Pennelli e Rachele Morcaldi, sorella di Cleonice, dopo essere passata
per tutte le malattie dei bambini all’età di sei anni (1922) incappò
nella meningite.
Dopo aver tentato le cure del caso, il medico curante
disse senza mezzi termini “purtroppo dobbiamo aspettare solo la morte.
Voi che credete, sperate in qualche altra cosa. Per me non c’è più
niente da fare.”
La bambina era in coma e la mamma aveva preparato il
vestitino in cui comporla.
Una notte, mentre vegliava la piccola, la
mamma vide comparire Padre Pio che, avvicinatosi al letto, prese la
manina della piccola moribonda all’altezza del polso, la sollevò
alquanto, e dopo averla posata si allontanò.
Verso le 4 del mattino
Lucietta aprì gli occhi e disse: “Ho sete”. Il padre, Alfonso, convinto
di aver ricevuto un prodigio corse a ringraziare Padre Pio. Padre Pio si
recò in chiesa con Alfonso e disse: “Ringraziamo la Madonna”.
Dopo
alcuni giorni i genitori portarono Lucietta da Padre Pio. Appena la vide
Padre Pio esclamò: “Ecco qui la morta resuscitata!” Poi l’accarezzò e disse: “Sai perchè non sei morta? Perchè il falegname non ha fatto in tempo a
prendere le misure per la bara. E’ arrivata prima la Madonna”.
E per
diverso tempo il Padre, quando la vedeva, ripeteva: “Ecco la morta
resuscitata.”
Lucietta Pennelli morì il 9 novembre 1996.
(P.
Marcellino Iasenzaniro, Padre Pio profilo di un santo, I Volume; Fede,
virtù cristiane, voti religiosi, Edizioni Padre Pio, San Giovanni
Rotondo, 2010, pag.487-9)
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Lucia Iadanza.
La vigilia di Natale del 1922 un gruppetto di tre donne aveva preparato
l'altare per la Messa di Padre Pio a mezzanotte. Dopo aver completato il
lavoro si sedettero intorno a un braciere per riscaldarsi un po' in
attesa dell'orario.
Mentre le altre due sonnecchiavano, Lucia Iadanza
continuò a recitare il rosario. Ad un tratto, dalla scala interna della
sacrestia, scese Padre Pio e si fermò vicino alla finestra. Aveva in
braccio Gesù Bambino e il suo volto era tutto raggiante.
Quando la
visione scomparve Padre Pio s'accorse che Lucia era sveglia e lo stava
fissando attonita. Padre Pio: "Lucia, che hai visto?" Lucia: "Padre,
ho visto tutto." Padre Pio: "Non dire nulla a nessuno.”
(Frà
Modestino da Pietrelcina, Io...testimone del Padre, Edizioni Padre Pio
da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo, V edizione, 2001, pag. 40-1) (P.
Pio Capuano, Con P. Pio: come in una fiaba, tra sogno e realtà, Grafiche
Grilli, Foggia, 2012, pag. 275)
Nicola Pazienza.
Padre
Agostino Da San Marco in Lamis riportò:
"Nicola Pazienza, un contadino che abita
vicino alla nostra clausura, dirimpetto alle finestre delle nostre
stanze, mi raccontò che anni orsono, mentre egli dormiva d'estate
sull'aia, si svegliò di botto e vide la stanza del Padre Pio verso
mezzanotte tutta illuminata da una luce più fulgida del sole, e il Padre
risplendente in mezzo a questa luce.
Nicola a tale visione esclamo'
tra sè: "Mio Dio, che sarà il Paradiso?"
(Agostino, Diario 189) (Capuano,
277-8)
Padre Raffaele.
Padre Raffaele da S. Elia a Pianisi, testimoniò in un suo
manoscritto: "Dormivo nella cella di fronte alla cella #5 dove stava P.
Pio. Verso mezzanotte mi levo dal letto quasi spaventato.
Il corridoio
era nell'oscurità rotta dalla luce incerta di un lumicino al petrolio.
Mentre stavo sull'uscio per uscire, ecco che passa P. Pio che torna dal
coro ove era stato in preghiera. Era mezzanotte!
P. Pio, tutto
luminoso, con Gesù bambino tra le braccia, andava a lenti passi e
mormorava preghiere. Passa davanti a me, tutto raggiante di luce, e
non si accorge della mia presenza.
Solo alcuni anni dopo sono venuto a sapere che il 20 settembre ricorreva l'anniversario delle sue
stimmate." (Padre Pio Capuano quota e cita: Padre Raffaele,
Manoscritto: "Brevi cenni riguardanti la vita di p. Pio e la mia lunga
dimora di 35 anni con lui" MS f 38s).
(P. Pio Capuano, Con P. Pio:
come in una fiaba, tra sogno e realtà, Grafiche Grilli, Foggia, 2012,
pag.275)
Don Pierino Galeone.
Don Pierino: “Una mattina servivo la
Messa a Padre Pio. Al momento che mi doveva dare l’ostia della
comunione vidi chiaramente Padre Pio cambiare le sue sembianze in quelle
di Gesù. Era di statura normale, in abiti sacerdotali, occhi sereni,
volto dolce, labbra con cenno di sorriso. Dopo, vidi Padre Pio
riprendere le sue sembianze. Nessuno se ne accorse, perché nessuno me ne
parlò.” (Pierino Galeone, Padre Pio mio padre, Edizioni
San Paolo, seconda edizione 2009, pagg. 69-70)
Enrico Cerioni.
Enrico Cerioni, nativo della Sardegna e residente a
Roma descrisse in una lettera a Fra Daniele la sua esperienza assistendo
alla messa di Padre Pio:
"Mentre insieme ai fedeli ero in attesa che P.
Pio venisse in chiesa per celebrare la santa messa, ho visto uscire
dalla sagrestia due file di angeli che lo precedevano: il Padre
aveva a fianco la Madonna. Si accostò all'altare, mentre la Madre di
Dio si mise a un lato.
Appena cominciò il salmo "Introibo ad altare
Dei", P. Pio diventò luminoso e tale rimase per tutto il tempo della
celebrazione.
All'elevazione apparve Gesù che si fondeva in P.
Pio: facevo fatica a distinguere le due persone.
Alla comunione la
fusione divenne totale, per effusione d'amore".
Il Cerioni conclude lo
scritto, pregando fra Daniele di domandare a P. Pio se quanto ha
visto sia stata solo un'immaginazione fantastica o corrisponde invece a
realtà.
Fra Daniele va nella cella del Padre e, mettendogli la lettera
nelle mani, gli chiede se quel figlio spirituale ha visto giusto. Il
Padre scorre lentamente quelle righe e poi dice: «La prima parte,
quella che accenna alla presenza degli angeli e della Madonna intorno
all'altare, è così». E rimane in silenzio.
«Padre — dice fra Daniele — , se
è vera la prima parte, è vera anche la seconda parte». E P. Pio
acconsente con un cenno di capo. (Fr. Marcellino Iasenzaniro, "The
Padre" Saint Pio of Pietrelcina, The great Family, third part, Padre
Pio, 2008, pag. 668-9)
28 ottobre 1922: febbre a 46,8°
Scritto nella Cronistoria del
Convento al 28 ottobre 1922: “Nel pomeriggio, dopo la recita
dell’Ufficio divino, Padre Pio se ne va a letto
accusando dolori per tutta la vita. Il superiore gli applica il
termometro speciale, presenti P. Rosario Pagano e il fra Costantino. La
temperatura è di 46,8°. Questo dalle ore 19 alle 24.” (P. Marcellino
Iasenzaniro, Padre Pio profilo di un santo, I Volume; Fede, virtù
cristiane, voti religiosi, Edizioni Padre Pio, San Giovanni Rotondo,
2010, pag.219)
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