Mary Pyle, Maria l'Americana |
David Hunter McAlpin, nonno materno di Mary Pyle David McAlpin fu un importante industriale e proprietario di immobili. Egli ebbe gran successo nella produzione e vendita di tabacco sotto il marchio di "VIRGINIA LEAF". Nella citta' di New York egli costrui' il McAlpin Hotel, che a quel tempo era considerato "Il più grande albergo del mondo". Fu sposato tre volte, ed abbe dieci figli tutti la prima moglie Adelaide Rose. Sua figlia Adelaide fu la madre di Adelia, futura Mary Pyle. David Hunter McAlpin mori' a New York city l'8 febbraio 1901 colpito da ictus cerebrale dopo aver passato tutta la giornata nel suo ufficio. David Hunter McAlpin Pubblicita' del suo tabacco L'albergo McAlpin, all'epoca, il piu' grande del mondo Obituario del New York Times del 9 febbraio 1901 David Hunter McAlpin ha una pagina su Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/David_Hunter_McAlpin |
Villa in campagna La famiglia Pyle aveva una grande villa nel paese di Morristown, nel New Jersey. La casa fu costruita su un pezzo di terra di 1500 metri quadrati adiacente alla villa dei genitori della sposa Adelaide McAlpin. La casa aveva 33 stanze spaziose, 9 bagni completi, e un ascensore. La villa fu disegnata dall'architetto Stanford White, del famoso studio di architettura in New York di "Mc. Mead and White". I giardini furono disegnati dall'architetto D. W. Langton, membro fondatore dell "American Landscapers Association". Questa villa straordinaria ebbe l'onore della copertina del giugno 1907 del mensile illustrato "AMERICAN HOMES AND GARDENS", con un ampio servizio di molte pagine all'interno. La villa fu anche raffigurata su una cartolina postale illustrata. La villa fu chiamata "Hurstmont". L'esterno della villa chiamata "Hurstmont" L'architetto Sanford White, alla destra nella foto I giardini La copertina della rivista, con la casa della famiglia di Mary Pyle Pagine interne della rivista specializzata "AMERICAN HOMES AND GARDENS", giugno 1907, con tante foto della villa.
La villa presentata su una cartolina postale illustrata. http://frommainetokentucky.blogspot.com/2012/10/almost-wordless-wednesday-hurstmont.html http://frommainetokentucky.blogspot.com/2013/07/hurstmont-update.html http://newjerseyhills.com/observer-tribune/news/grand-harding-estate-falling-to-vandals/article_7f2072de-ecf5-11df-8670-001cc4c002e0.html |
Necrologio per James Tolman Pyle, padre di Mary Pyle Annuncio della morte di James Tolman Pyle, sul New York Times, a pagina 9 del 9 febbraio 1912 James Pyle cade morto L'industriale e' colpito nella sua fabbrica a Shady Side James Pyle, a capo della Pyle Pearline Company, la cui fabbrica si trova a Shady Side, sullo Hudson, mori' all'improvviso nell'ufficio della fabbrica alle 11 del mattino di ieri. Il signor Pyle aveva 53 anni. Egli era un figlio del fondatore della fabbrica Pearline, fondata circa cinquant'anni fa. Egli abitava a 673 Fifth Avenue, e si recava alla sua fabbrica ogni giorno. Stava seduto alla sua scrivaniva quando cadde in avanti. Il dr. George Roe Lockwood ha detto che il signor Pyle soffriva di una malattia cardiaca. Dal New York Times dell'11 febbraio 1912 PYLE All'improvviso, l'8 febbraio 1912, James Tolman, amato sposo di Adelaide McAlpin Pyle, di 57 anni. Il funerale si svolgera' alla Brick Church, 5th Ave e 37th strada, lunedi' mattina alle 10. PILE I Veterani del Settimo Reggimento N.G.N.Y guardia nazionale, . I membri sono richiesti di attendere il funerale di James Tolman Py,e (Nona Compagnia), alla Brick Church, 5th Ave e 37th strada, lunedi' mattina alle dieci. Thomas Dimond, presidente. Dal New York Herald 9 febbraio 1912, pag. 7, colonna 4: Il signor James T. Pyle muore alla sua scrivania. Il capo della compagnia Pearline colpito da attacco cardiaco mentre dettava una lettera Il signor James Tolman Pyle, presidente della James Pyle e figli Pearline Company, cadde morto alla sua scrivania nella fabbrica della Compagnia a Edgewater N. J. ieri mattina. Egli stava dettando una lettera alla sua stenografa quando un attacco di cuore causo' la sua morte improvvisa. Quando il signor Pyle non continuo' con la sua dettatura , la stenografa guardo' su sott'occhi, e vedendo che il signor Pyle era caduto in avanti sulla sua scrivania, penso' che fosse svenuto. Essa corse per chiamare il pronto soccorso e un medico che venne disse che il signor Pyle era morto. Domani sarebbe stato il 57° compleanno del signor Pyle, ed era stata l'intenzione della famiglia di avere un party per lui alla sua casa N0 673 Fifth Avenue, Manhattan. Secondo uno dei figli del signor Pyle egli era stato malato per qualche tempo, ma non aveva voluto rinunciare alla sua attivita' commerciale e ando' nella fabbrica del New Jersey ieri mattina all'ora solita. Il signor Pyle era nato in New York City ed era figlio del signor James Pyle, il fondatore della compagnia Pearline. Egli fu educato nelle scuole pubbliche di New York , e da giovane entro' come impiegato del padre nella fabbrica Pearline. Dopo la morte di suo padre, il signor Pyle divenne il capo della compagnia, che in seguito divenne incorporata. Il signor Pyle era membro del Museum of Art, the American Society Service, the New York Zoological Society, the People's Institute, e The American Museum of Natural History. Egli era anche membro del Metropolitan, Grolier, Riding, Lawyers, Morristown, Morris County Golf e Nassau Club. http://frommainetokentucky.blogspot.com/2014/06/sundays-obituary-james-tolman-pyle-1912.html |
Danza da Sherry per le signorine Pyle Il Signor e la Signora James Tolman Pyle fanno una Festa per le loro due figlie. Il signor a la signora James Tolman Pyle diedere una festa danzante ieri sera da Sherry per la loro figlia debuttante signorina Sarah McAlpin Pyle, e anche per la loro figlia piu' grande, signorina Adelia McAlpin Pyle. La festa danzante inizio' di buon'ora, essendo gli ospiti stati invitati per le 9 in punto. La signora Pyle e le signorine Pyle, aiutati dalla signorina Dorothy Merle - Smith, la fidanzata di David H. McAlpin Pyle, ricevevano gli invitati all'ingresso della sala da ballo piccola, dove la danza, che fu generale, ebbe luogo. A mezzanotte le danze furono interrotte e la cena fu servita a piccoli tavoli nelle stanze adiacenti. Il New York Times riporta un articolo sulla festa per le signorine Pyle, il 16 dicembre 1910 http://www.newspapers.com/newspage/25984739/ Adelia, la futura Mary Pyle Gli invitati, piu' di trecento, includevano la maggior parte delle debuttanti per la stagione in corso, incluse le signorine Agnes Le Roy Edgar, Dorothy Dennis, Rosalie Coe, Marjorie Dodd, Mary Chapman Edgar, Anita Merle - Smith, Caro Brown, Aileen Osborn, Susa Colgate, Joanna Auerbach, Harriet Ferry, Alice Damrosch, Katharine Shaw, Dorothea Van Dyck, Julia Dick, and Lilla Gilbert. Inoltre, le signorine Julia Newbold, Agnes e Edith Landon, Oilda de Apezteguia, Eleanor Hastings, Rosetta Ford, Emily Coe, Dorothy Potter, Ethel Roosevelt, Jean Roosevelt, Josephine Osborn, Beatrice Flagg, Ruth Welsh, Elinor Lee, Nina Chrisholm, Pamela Poor, Catherine Hamersley, Hilah French, Mildred Poor, e Clara Fargo. Anche Frederick Frelinghysen, Richard Lounsbury, Jr., Alfred Macy, John Whitney, Gerge Greer, Jr., Coster Wilmerding, Courtlandt Dixon, Seymour Johnson, Malcom Sloane, Walter P. Anderton, Van Santvoord Merle - Smith, Reginald Waterbury, Frederic de Rham, Alfred Greeougn, Alfred Ely, Jr., F. W. Kobbe', William Dick, Walbridge Taft, David MdAlpine Pyle, J.G. Hoffstot, Tartius Van Dyke, Charles Dana, Allen Fox, Latham Read, John R. Suydam, Oliver Wagstaff, Harrison Tweed, Montague Greer, Jr., Musgrave Hyde, Orson Munn, G. J. S. White, e Rutheford Lawrence. Menu, la sala da pranzo e la sala da ballo di Sherry. Sherry era a quel tempo il piu' grande, piu' elegante e piu' costoso ristorante in New York. Di proprieta' di Louis Sherry, era situato nell'hotel Netherland, affiliato con il Waldorf - Astoria. |
Passaporto Nel 1918 mentre lavorava per Maria Montessori in Los Angeles Adelia Pyle fece l'applicazione per ottenere il passaporto. Nel 1918 la seconda guerra mondiale era ancora nel pieno, e c'erano molte restrizioni per gli americani di ottenere il permesso di andare in Italia. La domanda compilata conferma la data di nascita e il nome dei suoi genitori. La seconda pagina indica che Adelia ha trent'anni, alta 5'4" (5 piedi e 4 pollici; un metro e 62 centimetri); fronte alta, occhi grigio marroni, naso piccolo appuntito, bocca diritta, mascella quadrata, carnagione medio chiara, e faccia rotonda. Quando fece l'applicazione per il passaporto la signorina Adelia Pyle abitava a 21404 Highland Avenue, in Los Angeles. Adelia allego' una lettera per il Segretario di Stato, con data 4 febbraio 1918, affermando che lei voleva accompagnare Maria Montessori in visita a Francia, Spagna e Italia, per aiutarla nel suo lavoro nel "War Children Relief: (Aiuto ai figli della guerra). La stessa Maria Montessori scrisse una lettera con la stessa data del 4 febbraio, dichiarando che Adelia McAlpin Pyle era stata "assai intimamente" associata con lei per i tre anni passati, e che " mi e' indispensabile". Edgar L. Ewett, direttore del San Diego Museum, anche lui scrisse una lettera di raccomandazione. dicendo che "io posso garantire per l'assoluta necessita' di Adelia Pyle per il lavoro intorno al mondo del dr. Maria Montessori. Il passaporto fu finalmente concesso e cosi' Maria Montessori e Adelia Pyle lasciarono gli Stati Uniti nel febbraio del 1918. Dopo un lungo giro in Europa arrivarono a Napoli nel novembre del 1922. Le ultime righe del documento mostrano che il 3 febbraio 1925 Adelia si trovava nella sede del Consolato Americano in Napoli per il giuramento di fedelta' agli Stati Uniti d'America (Oath of Allegiance). Le pagine dell'applicazione per il passaporto, con il questionario riempito e le lettere di raccomandazione. http://frommainetokentucky.blogspot.com/2012/06/great-aunt-adelia.html |
Incontro con Padre
Pio "Era l'anno 1923. Avevo sentito parlare di Padre Pio, ma non volevo andare per pura curiosita'. Una cara mia amica, Rina Caterinici d'Ergin, rumena e di religione ortodossa, desiderava conoscere Padre Pio per sapere se era o no volonta' di Dio che lei si facesse cattolica. Rina e io partimmo da Capri, ove io passavo l'estate con la dottoressa Montessori, il 2 ottobre 1923. Capri, una notte a Napoli, poi Napoli - Foggia col treno, e poi Foggia - San Giovanni Rotondo con l'autobus. (19). Il 4 ottobre seguente Maria Pyle incontro' Padre Pio. Maria contava 35 anni. "Ci guardammo soltanto, poi io caddi in ginocchio e dissi: "Padre!" Sul mio capo si poso' la mano stigmatizzata del Padre, che mi disse: "Figlia mia, non andare piu' in giro. Fermati qui." (Padre Emilio D'Amato) (Massa, 20) Maria rientro' a Capri e accompagno' Montessori a Londra e ad Amsterdam. Un giorno Maria convinse la Montessori ad accompagnarla da Padre Pio. Ambedue incontrarono Padre Pio dopo le funzioni del pomeriggio. Maria gli disse che pensava di rimanere a San Giovanni Rotondo. Padre Pio le disse semplicemente: "Obbedisci a tua madre." Maria si rivolse alla Montessori come per chiedere la sua approvazione. Montessori disse: "Se questo e' cio' che vuoi che cosa posso dire io?" Maria prese alloggio in paese, lontano dal convento circa tre chilometri, presso una modesta locanda condotta dalla famiglia Vinciguerra. Tutti i giorni saliva a piedi al convento per ascoltare la Messa di Padre Pio (Massa, 21)
Padre Pio all'epoca
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Generosa con Cusenza Pietro Cugino: "Stando li' sotto l'olmo ad attendere la riapertura pomeridiana della chiesa, mi insegnava tante belle cose di religione. Con me veniva un altro ragazzo, un tale Cusenza, proveniente anch'egli da famiglia povera, e la madre non aveva possibilita'; e a tutto, preparazione, vestito nuovo, festicciuola per la prima Comunione, provvedeva la signorina." (Massa 22-24)
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Poverta' Gaudiose: "Dopo aver abbracciato questa nuova forma di vita, decise di vendere tutti i suoi preziosi gioielli, e devolvere il denaro alle opere caritative di Padre Pio. Scrisse a Montessori e le chiese di spedirli per posta. La Montessori reputando i gioielli troppo preziosi per poterli affidare alle poste, li presento' ai padri cappuccini di Roma, chiedendo di farglieli recapitare. Essi le dissero: "Noi non crediamo a tutta questa devozione verso Padre Pio, noi non ci sentiamo di poter accettare queste cose." Ma alla fine accettarono i gioielli e li misero a una statua della Madonna in Roma". (Massa, 26) Maria Pennisi: "Quando Maria venne da Padre Pio , aveva ancora gioielli, e le era stato detto di disfarsene. E lo fece effettivamente. Le era rimasto solo un orologio, ovviamente per contare le ore. L'orologio era d'oro, assai prezioso, ed era contornato di brillanti. Un giorno Padre Pio aveva notato quell'oggetto in sacrestia e le aveva detto: "Anche l'orologio d'oro con i brillanti, eh!" Uscita di chiesa, Maria ando' dietro il muro di cinta del convento, si spunto' l'orologio e con una pietra lo pesto' e lo getto' in un canto contro il muro. Poi ne raccolse i frantumi e li presento' a Padre Pio." (Massa, 28) |
Ereditiera Rina Santovito: "Una delle nostre sorelle terziarie, coabitante con lei, tale Annita, che l'accompagno' a New York per una eredita' lasciata a lei da una zia, di fronte a tali ricchezze in ville e tenute ci rimase male per la rinunzia fatta da Maria, che si era ridotta povera del tutto per seguire le orme del Padre Serafico e del suo santo direttore spirituale Padre Pio. (Massa, 83) |
Il convento non e' per te
Padre Anacleto Miscio: "Maria un giorno chiese a Padre Pio di volersi rendere religiosa in qualche Istituto francescano. E il Padre: "Il convento non e' per te! Iscriviti al Terz'Ordine Francescano." (Massa, 25)
24 agosto 1924: Abito del Terz'Ordine
Francescano L'Abito della penitenza le viene imposto dall stesso Padre Pio il giorno 24 agosto 1924. Un anno dopo, terminato il noviziato, il giorno 6 settembre 1925 e' ricevuta dallo stesso Padre Pio alla santa 'professione'. Il nome assunto nel terz'ordine e' Suor Pia." (Massa, 25)
Decide quindi di consacrarsi totalmente al Signore con voto di castita' perfetta e perpetua. E sull'esempio di San Francesco, si spoglia delle sue ricche vesti secolari e indossa il ruvido saio francescano, con il cingolo ai lombi e semplici sandali ai piedi. Maria disse: "Io ho adottato il saio francescano, e cosi' ho tagliato definitivamente i ponti tra me e il mondo." (Massa, 25-6) |
Attestato di ammissione al terz'ordine, firmato da Padre Pio
Padre Pio all'epoca |
Prese tanti appunti Ella vuol tramandare ai posteri anche le notizie delle numerose grazie che il Signore concede per sua intercessione. Due fitti quaderni scritti in inglese, e, qualche volta, in francese, ci fanno conoscere quanto Maria Pyle aveve potuto raccogliere a riguardo. La principale fonte di informazione e' costituita dai fedeli che, sul piazzale di Santa Maria delle Grazie o nella sua casa, le facevano timide, candide e sincere confidenze. Ella crede a tutto quello che le viene narrato: crede con una fede semplice, dettata dall'amore. (Massa, 202-3) Mary scrisse in italiano un quaderno intitolato: "Parole dette da Padre Pio". (Gaudiose, Mary's house, 64) |
Padre Pio sapeva piu'
di Maria Maria: "Un giorno dissi a Padre Pio: "Padre, mi pare che oggi mia madre deve stare a Firenze." Padre Pio: "No, sta in Umbria." Pochi giorni dopo ricevetti una lettera di mia madre dove mi disse: "Ringrazia Padre Pio per la visita che mi ha fatto mentre stavo a letto malata in Perugia. Non l'ho visto con gli occhi, ma ho sentito la sua presenza vicino al mio letto." (Massa, 204) |
Adelaide, la mamma di
Mary Pyle La madre di Maria, la signora Adelaide, era tenacemente legata alla sua religione protestante. Lei disse di fronte a Padre Pio: "Io mi lascerei bruciare viva per la mia religione!" Allora Padre Pio disse: "Lasciatela stare! Non turbate la sua pace." Un'altra volta, confidandosi con la figlia, disse: "Quanto vorrei potermi inginocchiare a quel confessionale! Ma io non so parlare l'italiano!" Padre Pio, quando venne a sapere questo, esclamo': "Oh! L'avesse fatto! Per la lingua ci avrei pensato io." (Massa, 90) |
Soldati americani e alleati ospiti al "Pink
Castle" durante la
seconda guerra mondiale. Nel 1943-45 Molti soldati americani andarono a San Giovanni Rotondo per visitare Padre Pio. Tutti sapevano che dovevano guardarsi intorno e cercare il "Pink Castle", il castello rosa, la casa di Mary Pyle. Maria era un'ospite particolarmente generosa, invitandoli a pranzo o per caffe' e dolce, a seconda dell'orario, facendoli sedere intorno alla lunga tavola del salone, che serviva da sala da pranzo, ma anche per riunioni. Joe De Sanctis, Bob Mohs, Joe Revelas, Ray Ewens, con il 15mo Army Air Force in Cerignola. Eugene McMahon, Tony Afflitto, Carl Amato, Pete Mier del 463 Bomb Group. Joe Haines, che era con il 416 Bomb Group. Robert Simmons, Ed Kearns and Rudy Tucci, che erano con il 99mo Bomb Group. Leo Fannings and Joe Astarita di stanza in Cerignola. John McKenna, Joe Peluso, Ronald McMillan, Bob Coble, Joe Peterson e tanti altri. Le loro storie possono essere lette nei libri di Frank Rega e Bernard Ruffin, e sul sito web padrepiodevotions.org di San Diego in California.
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Casa aperta per tutti. Tonina Teglia: "Durante il periodo della seconda guerra mondiale la sua casa era sempre aperta, anche ai militari, agli alleati americani ed altri. Quelli che capitavano da lei, lei li invitava a pranzare con la piccola comunita' che era a casa sua. Inoltre tutte le domeniche questi militari salivano dagli accampamenti di Foggia in Gruppi di 20, 30, 50, per cui alle volte non c'erano posti a sedere per tutti incasa Pyle. Due di essi si sono fatti sacerdoti cappuccini in USA. Uno si chiamava Daniele, mi pare; l'altro prese il nome di Padre Clemente. (Massa, 87-8) |
Soldatesse americane
Tonina Teglia: In casa di Maria Pyle oltre ai soldati, venivano anche le soldatesse americane e Maria le faceva incontrare con Padre Pio.
Ad una soldatessa indiana Padre Pio disse: "I tuoi occhi dicono la bontà della tua anima". Lei aveva la madre che era cattolica; il padre invece no.
Poi il padre si fece cattolico e dopo quattro anni morì. E Padre Pio le disse: "Il tuo papa' ha rubato il paradiso."
E questa soldatessa continuo' a venire molte volte." (Massa, 88)
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Militari americani con Padre Pio e con Mary Pyle |
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